L’otite è un’infiammazione dell’orecchio che può avere origine batterica o micotica e può essere cronica o acuta.
In realtà, più che di otite al singolare è opportuno parlare di otiti, al plurale. Questa patologia, infatti, può riguardare l’orecchio esterno (condotto uditivo e la membrana timpanica) o l’orecchio medio (parte interna dell’orecchio), può avere diverse cause e presenta numerosi sintomi. Per questa ragione occorre rivolgersi all’otorinolaringoiatra sin dalle prime manifestazioni dei fastidi, senza adottare soluzioni improvvisate che spesso aggravano il problema anziché risolverlo.
1. Otite esterna
- Otite esterna batterica acuta
- Otite acuta bolloso emorragica
- Otite esterna maligna o otite esterna necrotizzante
- Otite esterna micotica
2. Otite media
- Otite media purulenta acuta dell’adulto e del bambino
- Otite media sieromucosa
- Otite media cronica
- Otite media cronica colesteatomatosa
Otite esterna
L’otite esterna riguarda il condotto uditivo esterno e la membrana del timpano.
Poiché il condotto uditivo è un ambiente caldo e umido, tende a favorire il veloce sviluppo di colonie di germi e fungine, che provocano otiti esterne batteriche o micotiche.
Le otiti esterne, che per le ragioni appena dette sono più frequenti in estate che durante le altre stagioni, possono colpire tutti, ma in particolare i soggetti più esposti sono gli anziani diabetici, gli immunodepressi, le persone con scarsa igiene personale.
- Otite esterna batterica acuta
Si manifesta con dolore, secrezione, sensazione di orecchio ovattato (fullness) e, quindi, ipoacusia. In rari casi, questi sintomi possono accompagnarsi con cefalea o febbre.
Per poter diagnosticare questo problema e prescrivere la terapia, è sufficiente eseguire un’otoscopia e una valutazione delle secrezioni.
Spesso si procede anche ad un lavaggio auricolare o comunque ad una pulizia del condotto tramite aspiratore.
- Otite acuta bolloso emorragica
È un’infiammazione della membrana timpanica, la quale appare all’esame otoscopico iperemica con bolle piene di sangue.
Può colpire tutti, a prescindere dall’età, benché sia più frequente nei soggetti pediatrici.
Si manifesta con dolore, sensazione di orecchio ovattato (fullness) e la presenza di secrezione con tracce di sangue.
- Otite esterna maligna o otite esterna necrotizzante
È la forma più grave di otite, poiché molto frequentemente raggiunge la cartilagine e finanche l’osso del condotto uditivo esterno fino a trasformarsi in una osteomielite della base del cranio. Questa estensione si complica facilmente col coinvolgimento degli ultimi nervi cranici.
L’otite esterna maligna colpisce molto spesso gli anziani, i diabetici e gli immunodepressi.
Si manifesta con una secrezione gialla, appiccicosa e di odore fetido, dolore all’orecchio, più intenso durante la notte. All’esame otoscopico si nota l’otorrea. Procedendo alla pulizia del condotto, è possibile osservare l’osso, dal momento che la malattia erode il tessuto cutaneo e parte dell’osso stesso.
Come è facile intuire, la diagnosi e il trattamento devono essere tempestivi per ridurre al minimo i danni. Agli esordi del dolore si consiglia di rivolgersi allo specialista otorinolarinoiatra.
- Otite esterna micotica
Quando l’otite esterna acuta è causata da funghi è anche detta otomicosi.
La manifestazione della malattia è pressoché la stessa dell’otite acuta batterica.
All’esame otoscopico, però, l’otorinolaringoiatra osserva i filamenti di miceti che caratterizzano le secrezioni di questo tipo di otite, mentre, avvalendosi di una lente di ingrandmento, può osservare anche i miceti coinvolti, che generalmente sono la Candida albicans e l’Aspergillus Niger.
Una volta effettuata la pulizia del condotto uditivo esterno e accertata l’integrità della membrana timpanica, la patologia si cura con un trattamento locale prescritto dallo specialista.
Otite media
Anche dell’otite media esistono diverse varianti. Si tratta di patologie molto frequenti, soprattutto in età pediatrica.
L’otite media è una espressione patologica con numerose varianti cliniche e di difficile classificazione. Per semplicità si presentano le principali varianti.
- Otite media purulenta acuta
Si tratta di una infiammazione acuta della mucosa che riveste l’orecchio medio, molto frequente nei bambini di due-tre anni, sebbene comune a tutte le età.
Il tipico dolore che caratterizza la patologia, mentre nel bambino è ben riconoscibile dal piccolo paziente, nel lattante esso è espresso con uno stato di agitazione e una difficoltà a prendere sonno. Altro sintomo tipico nei bambini ma raro negli adulti è lo stato febbrile.
All’esame otoscopico la membrana appare rossa ed estroflessa, mentre non è possibile osservare il triangolo di Politzer. Qualora vi sia una perforazione della membrana, nel condotto sarà presente del materiale sieroso denso o purulento.
In casi più gravi, si associa ai predetti sintomi cefalea.
L’otite media dà rare ma gravi complicanze in caso di mancato o inefficace trattamento, come deficit neurologici, quali vertigini e paralisi del nervo facciale, e l’estensione della flogosi alla mastoide (mastoidite). In rarissimi casi può esserci una diffusione endocranica e la comparsa di una meningite.
In alcuni casi, soprattutto nei bambini con carenze immunitarie, l’otite può portare pericolose complicanze come ascesso cerebrale e trombosi del seno laterale.
Il semplice esame otoscopico consente una diagnosi immediata, fondamentale per bloccare eventuali evoluzioni dannose
- Otite media sieromucosa oppure Otite media secretiva o sierosa
Conosciuta anche come otite media con glue ear (colla dell’orecchio) per via della secrezione densa che ristagna nell’orecchio medio e che fa perdere alla membrana del timpano la capacità di vibrare provocando una diminuzione dell’udito.
Dal momento che questa patologia si presenta nei bambini, nell’età in cui si sviluppa il linguaggio, sotto i sei anni, benché si tratti di una lieve perdita può influire sulle capacità di apprendimento.
Non provocando dolore o febbre, talvolta è molto difficile per i genitori accorgersi della presenza della malattia. Una impedenzometria, esame oggettivo dell’udito, senza la necessità di risposte del piccolo paziente, è il modo migliore per valutare la capacità uditiva.
- Otite media cronica
I pazienti con questa patologia presentano una perforazione persistente della membrana del timpano e una otorrea cronica. La perforazione può essere dovuta a varie cause, ad esempio, otiti medie acute ricorrenti provocano una eccessiva distensione della membrana la quale, alla lunga, può rompersi. Altro caso è la presenza di insufficienza tubarica, la quale determina una membrana retratta che può rompersi. Altre cause di perforazione sono i barotraumi (forti variazioni tra pressione ambientale e pressione nell’orecchio medio) e le esplosioni. In tutti questi casi, se la perforazione della membrana non guarisce completamente, è quasi certo che insorga una otite media cronica.
Tale patologia è caratterizzata da otorrea, con secrezione purulenta, giallo-verdastra, maleodorante, e ipoacusia, ma non causa dolore.
Dopo la pulizia del condotto uditivo esterno, si passa al trattamento locale con terapia
La riacutizzazione di una otite media cronica è frequente nei soggetti affetti da malformazioni a carico della tuba di Eustachio come in alcune sindromi congenite ed anche nella sindrome di Down.
L’acqua è spesso la causa di tali riacutizzazioni. Pertanto in caso di acqua pulita, ad esempio dopo la doccia domestica, si consiglia di asciugare bene il condotto uditivo; viceversa, in caso di acque di piscina o di mare la possibilità di una infezione da germi o miceti è una eventualità molto probabile, per cui si consiglia di evitare.
In ogni caso è bene far evaporare l’acqua evitando ristagni.
- Otite media cronica colesteatomatosa o cisti epidermoide dell’orecchio
Viene anche detta colesteatoma ed altro non è che un peggioramento dell’otite cronica semplice. Si tratta di una neoformazione che colpisce l’orecchio medio: all’interno della cassa del timpano, molto lentamente, si sviluppa dell’epidermide che va a comprimere l’osso, facendogli perdere sostanza.
Generalmente, se colesteatoma resta limitato nel volume determina una ipoacusia di trasmissione per danno della catena ossiculare. Viceversa, se i volumi sono importanti e il colesteatoma si espande in tutte le direzioni, superando il tegmen tympani, le complicanze possono essere serie: meningiti, encefaliti, ascessi, ecc. Se il colesteatoma va a danneggiare l’osso compatto della parete mediale della cassa, può crearsi una fistola perilinfatica con labirintite, paralisi del facciale e danno cocleare.
La terapia del colesteatoma è l’asportazione in microchirurgia. Per accertarne la presenza è sufficiente una visita specialistica dall’otorinolaringoiatra.