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L’acufene è un disturbo uditivo che consiste nella percezione individuale, in uno o in entrambe le orecchie, in maniera costante o a tratti durante l’arco della giornata, di fischi, ronzii, fruscii, pulsazioni, tintinnii, sibili e altri suoni.

Questo disturbo, che rappresenta uno dei problemi di udito più diffusi, è solo apparentemente banale. Esso, infatti, può trasformarsi in uno stato invalidante, con ricadute sulla vita quotidiana del malato, poiché può andare a incidere sul ritmo sonno-veglia, sulla concentrazione e, di conseguenza sulle capacità lavorative, generando malesseri dal punto di vista psicologico ed emotivo.

L’individuazione della causa degli acufeni è fondamentale per trattare il problema in maniera efficace e definitiva. L’otorinolaringoiatra durante la visita specialistica procederà ad eseguire una serie di accertamenti, a partire dall’esame audiometrico, per determinare la causa del fastidio. Solo una volta individuata la causa di fondo, il trattamento può produrre giovamento.

Le origini possono essere infatti diverse:

  • danni neurologici (dovuti, ad esempio, a sclerosi multipla),
  • infezioni dell’orecchio
  • stress ossidativo
  • stress emotivo
  • presenza di corpi estranei nell’orecchio
  • allergie nasali che impediscono (o inducono) il drenaggio dei fluidi
  • accumulo di cerume
  • esposizione a suoni di elevato volume

L’acufene è spesso anche concomitante alla perdita dell’udito neurosensoriale, può essere una conseguenza della perdita dell’udito congenita oppure può essere generato da alcuni farmaci come effetto collaterale.

Allorquando l’acufene non vada scomparendo dopo i primi mesi dall’insorgenza, se trascurato e non curato con una adeguata terapia, esso può cronicizzarsi e diventare un vero e proprio fattore invalidante.

Le principali cure per l’acufene sono la Tinnitus Retraining Therapy (TRT) e le terapie farmacologiche, opportune solo quando è possibile escludere un danno permanente a carico di cellule e nervi.